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The Carburetors Pain Is Temporary Glory Is Forever Cover
Artist: The Carburetors
Location: Norway
Line-up:

Eddie Guz (vocals), Kai Kidd (guitars), Stian Krogh (guitars), King O'Men (bass), Chris Nitro(drums)

Album: Pain Is Temporary Glory Is Forever
Label & Pubblication Year: FaceFront Records, 2004
Tracklist: Intro / Burning Rubber / Allright, Allright / Highway Of Rock'n'Roll / God Damn (It's Good To Be Right) / Fire It Up / Goin' Down / The Presidents / Frontpage Babe / She's Got The Touch / Get In Line / All Alone / Burnout / Fast Foward Rock'n'Roll / Allright, Allright (video) / Burnout (video)
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Gasolio, motori, ruote fumanti, e carburatori in fiamme! Così entrano in scena i norvegesi The Carburetors con il loro debutto "Pain is Temporary - Glory is Forever", uscito su FaceFront Records, il 5 Gennaio '04. La band norvegese supportata da una produzione all'altezza sforna un gioiellino di veloce rock'n'roll, grezzo e sincero, proponendoci uno dei primi botti del 2004. Lo stesso Howard Thompson, manager dei grandi Star Spangles, ha espresso parole di elogio per i 5 rockers nordici. "Burning Rubber" parte subito "a palla", alzando un muro di strabordanti chitarre di stampo Rose Tattoo e Backstreet Girls. Con "Allright, Allright" si viaggia su riffs che ricordano i vecchi Judas Priest, impreziositi dalla potente e roca voce Lemmy-style di Eddie Guz e da un refrain immediato degno dei migliori Kiss. Impossibile non muoversi sugli sparati ritmi boogie di "Highway of Rock'n'Roll" mentre il seguente mid-tempo "God Damn (It's Good To Be Right)" viene aperto da una batteria in chiave Twisted Sister, con Eddie impegnato a chiedere "Are you Ready? Are you Ready?", prima di aprirsi ad un incedere a stop and go, fra citazioni Motorheadiane ed un guitar work solista ispirato a Glenn Tipton e K.K. Downing. Si prosegue con la possente "Fire it Up", che potrebbe essere vista come una versione oltremodo eletrizzata di qualche perla di saggezza proveniente dai Manitoba's Wild Kingdom. La combriccola di Pete Wells ritorna prepotente, a mostrare la propria anima, negli indiavolati ritmi del terzetto composto dalla breve "Goin' Down", da "The Presidents" e dalla incontrollabile "Frontpage Baby". Il riff portante e le parti corali, impreziosite dalle voci al femminile, di "She's Got The Touch" virano verso soluzioni vicine ai Maryslim e ai Backyard Babies più ruvidi. "Get in Line" farà felici anche i metalheads più incalliti. Siamo giunti alla conclusione affidata all'immediatezza di "Burnout" e dell anthem "Fast Foward Rock'n'Roll". Se non siete ancora soddisfatti, ecco la parte video del cd, che riprende i The Carburetors fra flash bombs, fiamme ed ogni diavoleria di sorta. Quando il dolore se ne va, la gloria rimane eterna!

Recensione Realizzata da Bruno Rossi.
Vote: 8